Lo scorso 15 gennaio è stato firmato a Washington la pace commerciale fra Cina e Usa dopo due anni di gelo e sanzioni.
Tutto cominciò il 22 marzo 2018 quando Trump decise di imporre i dazi contro la Cina accusandola di ‘aggressione economica’ per aver realizzato dei prodotti partendo da brevetti americani. Una guerra che come prevedibile, ha coinvolto tutta l’economia mondiale visto le due superpotenze e un punto d’incontro che sembrava non esserci mai fino a pochi giorni fa.
La riconciliazione si suddividerà in varie fasi, nella prima fase la Cina si impegnerà ad acquistare maggiori prodotti americani per 200 miliardi di dollari in due anni di cui 80 miliardi in prodotti manifatturieri, 50 miliardi di forniture energetiche, 32 miliardi di prodotti agroalimentari, 40 miliardi in servizi. Gli Usa da loro parte non aumentaranno i dazi su 162 miliardi di dollari di esportazioni cinesi di dicembre e taglieranno a metà il 15% dei dazi esistenti su altri 120 miliardi di prodotti cinesi.
Un accordo storico secondo il presidente Trump così come tanta é la soddisfazione dell’omonimo Xi. Per quanto però riguarda la seconda fase, tutto è rimandato a novembre 2020 quando verrà eletto il nuovo presidente americano con cui si presuppone verrà discussa la posizione di Huawei e dei sussidi di stato all’industria cinese.